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TURISMO SESSUALE MINORILE

 

 

 

Serata di sensibilizzazione sul tema del turismo sessuale con minori: “I NUOVI SCHIAVI DEL SESSO'; sono intervenuti: Silvestro Montanaro, giornalista di RAI TRE, autore del programma televisivo “C'era una volta”; Renzo Ferrai e Mauro Berti, responsabili del settore operativo del compartimento polizia postale e delle comunicazioni del Trentino-Alto Adige; Isa Cubello, vice presidente della commissione provinciale per le pari opportunità tra uomo e donna. Trento, Sala rosa della Regione, martedì 29 aprile 2008, ore 20,30.

 

Relazione finale

 

In alcune aree del mondo ( Asia, Est Europeo, Africa e America Latina) sono migliaia i turisti che quotidianamente calpestano i diritti dei bambini e delle bambine sentendosi autorizzati a farlo perché in questi paesi o non esiste una legge che protegga l'infanzia o non viene applicata.

Non ci si preoccupa di sapere che ogni anno centinaia di migliaia di bambine e bambini sono coinvolti in giri di prostituzione, abuso, pedofilia, pornografia. Se il dramma della prostituzione è una piaga sociale che mantiene in schiavitù donne e uomini adulti, è un fenomeno ancor più inaccettabile nel caso in cui vengano coinvolti minori. Questo tipo di turismo rappresenta una forma distorta e aberrante della globalizzazione che calpesta ogni essere perché tutto diventa oggetto finalizzato ad uno scopo economico.

 

Oggi i turisti che senza scrupoli abusano per pochi soldi delle donne e delle bambine del posto sono tanti. Non si parla di pedofili ma di uomini ( e donne), spesso anche sposati, che partono alla volta di questi paesi in cerca di esperienze sessuali a buon mercato, spesso con minori che purtroppo costituiscono buona parte dell' “offerta”, a causa delle condizioni di estrema povertà in cui versano queste popolazioni. Sfruttare bambine per pochi soldi, ogni tanto solo per un pranzo, fa parte della vacanza a sfondo sessuale. I bambini sono dunque mercificati, comprati per qualche ora e poi buttati via con conseguenze per loro tremende, sia fisicamente che psicologicamente.

Da non dimenticare che intorno al fenomeno si innescano anche i fattori del razzismo e dello sfruttamento verso il più debole, il diverso.

 

Da qualche anno si è costituito in Trentino un coordinamento che si pone come obiettivo quello di sensibilizzare l'opinione pubblica affinché si rompa il muro di omertà che circonda questo fenomeno.

Il Coordinamento Trentino contro il Turismo Sessuale Minorile è nato con l'intento di creare una rete di collaborazione con associazioni, enti e istituzioni ma anche semplici cittadini sensibili a questo tema, sia a livello provinciale che nazionale, poiché parte dalla convinzione che il problema è molto complesso e va quindi affrontato a tutto tondo.

Per questo motivo partecipiamo a incontri e convegni organizzati da associazioni presenti anche in altre regioni italiane che si occupano di questa realtà.

 

Evento specifico

 

Perseguendo l'obiettivo di sensibilizzare l'opinione pubblica e più in generale di contribuire a diffondere una cultura di rispetto dell'altro, indipendentemente dalla sua razza, appartenenza sociale o culturale, genere e età, nella convinzione che ciò possa contribuire a debellare anche molte altre piaghe sociali purtroppo presenti anche da noi come emarginazione razziale, prostituzione, fenomeni di razzismo e di intolleranza religiosa, abuso su minori, il Coordinamento contro il turismo sessuale minorile si è proposto di organizzare un evento significativo nella città di Trento, avvalendosi della presenza di relatori autorevoli, esperti e qualificati nelle tematiche che si intendevano affrontare.

Abbiamo ritenuto opportuno contattare diverse realtà associative presenti in provincia, interessate a questi temi e disponibili ad apportare in fase organizzativa le proprie esperienze e specificità.

Alla prima riunione, che si è tenuta a dicembre 2007, erano presenti: Neva Fabris e Alba Piacini del Coordinamento Trentino contro il Turismo Sessuale Minorile; Delia Valenti, Nadia Ropelato, Elena Belotti del Coordinamento Donne di Trento (nella cui sede si svolgeva l'incontro); Armando Stefani di Tremembè onlus; Isa Cubello, vice-presidente della Commissione Pari Opportunità; Elisabetta Ciervo, laureanda presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Trento autrice di una tesi sul turismo sessuale minorile.

Durante l'incontro abbiamo valutato l'opportunità di affiancare ad un giornalista profondo conoscitore del fenomeno, anche la testimonianza della Polizia Postale di Trento che recentemente si è impegnata sotto il profilo giudiziario nelle indagini che hanno portato all'arresto di un turista sessuale trentino in Thailandia.

Abbiamo quindi contattato Silvestro Montanaro, giornalista Rai autore di diversi reportage che affrontano il dramma del turismo sessuale con minori nei paesi dove il fenomeno è maggiormente presente; Renzo Ferrai e Mauro Berti del settore operativo del Compartimento Polizia Postale e Comunicazioni Trentino Alto Adige.

Inoltre, in considerazione del fatto che i temi affrontati durante la serata riguardavano lo sfruttamento dei minori, in particolare di sesso femminile e quindi i diritti umani violati, si è ritenuto importante coinvolgere le istituzioni locali impegnate nel campo della difesa dei diritti, della libertà e della dignità delle donne.

Abbiamo chiesto la collaborazione e il patrocinio dell'Assessorato all'Emigrazione, Solidarietà internazionale, Sport e Pari opportunità della Provincia di Trento, dell'Assessorato alle Politiche sociali del Comune di Trento, del Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani e della Regione Autonoma Trentino Alto- Adige.

Sono seguiti poi numerosi altri incontri per la definizione dei dettagli organizzativi relativi all'individuazione e richiesta delle autorizzazioni per la sala che ospitasse l'incontro in oggetto, organizzazione del viaggio e soggiorno del giornalista, realizzazione del materiale informativo e di pubblicizzazione della serata (locandine, dépliants, relazioni con la stampa locale ecc.), incontri preliminari con i rappresentanti della polizia postale.

La serata 29 aprile 2008, nella Sala Rosa del Palazzo della Regione, è stata preceduta da una conferenza stampa alla quale hanno partecipato: Iva Berasi, Assessora all'emigrazione, solidarietà internazionale, sport e pari opportunità della PAT; Violetta Plotegher, assessora alle politiche sociali del Comune di Trento; Renzo Ferrai responsabile del settore operativo del compartimento polizia postale e delle comunicazioni del Trentino-Alto Adige; Neva Fabris, del Coordinamento Trentino contro il Turismo Sessuale Minorile; Isa Cubello, vice presidente della commissione provinciale per le pari opportunità tra uomo e donna ; Armando Stefani di Tremembè onlus; Delia Valenti, Nadia Ropelato, Elena Belotti del Coordinamento Donne di Trento.

In quell'occasione è stato ampiamente illustrato ai giornalisti/e il significato della serata, Isa Cubello e Neva Fabris hanno prodotto ciascuna un documento che con altro materiale è stato consegnato a tutti i presenti.

Isa Cubello il 29 Aprile ha introdotto la serata ricordando l'impegno della Commissione Pari opportunità in tema di diritti umani violati e in particolare in difesa della libertà e dignità delle donne e dei minori.

Silvestro Montanaro ha commentato il suo reportage sulla Thailandia ( proiettato durante la serata) esponendo le sue esperienze relative anche ad altri paesi con molta chiarezza e disponibilità al confronto con il pubblico, testimoniando grande umanità ed empatia verso i protagonisti di questi drammi.

Lo stesso ha evidenziato come il fenomeno del turismo sessuale, oltre alle conseguenze sulla realtà socio-culturale dei paesi in cui è praticato, al dramma dei bambini coinvolti, va giudicato, in una visione più generale, anche per la ricaduta sociale nei paesi di provenienza dei turisti sessuali. Montanaro sottolinea come simili esperienze finiscano per condizionare la visione che tali uomini maturano nei confronti dell'universo femminile nel mondo occidentale che viene "degradato" attraverso la sua semplificazione a schemi meno complessi, tipici di una visione reazionaria. Il rischio che ne deriva è di una graduale modificazione delle relazioni sociali tra uomo e donna anche nei paesi, cosiddetti, sviluppati.

All'intenso intervento di Montanaro è seguita un'interessantissima, e molto seguita, testimonianza della polizia postale di Trento sulla complessa attività di controllo della rete, alla ricerca di attività illecite a sfondo sessuale su minori. Tra gli aspetti più significativi del fenomeno, così come emersi dall'esperienza della polizia postale, c'è la diffusione ormai ampissima del fenomeno del turismo sessuale veicolato in rete, la diminuzione dell'età dei soggetti attivi coinvolti e la difficoltà nel perseguire penalmente il turista del sesso nel paese d'origine.

Su questo ultimo aspetto, comunque, il pessimismo derivante dall'esperienza maturata fino ad oggi ha lasciato spazio ad un moderato ottimismo per l'avvio in Italia di alcuni processi, promossi dall'attività investigativa della stessa polizia postale.

L'intervento nel complesso è stato molto apprezzato dal pubblico in sala per la concretezza delle esperienze esposte e per il messaggio veicolato.

 

Prima della conclusione della serata sono intervenute Annalisa Tomasi, in rappresentanza del Forum trentino per la pace, che ha testimoniato il sostegno dell'associazione a tutte le iniziative di denuncia del fenomeno del turismo sessuale nonché a tutte le azioni "preventive" volte allo sviluppo di una cultura di rispetto per i diritti umani, e l'Assessore Plotegher che ha sottolineato la proficua collaborazione tra gli organizzatori della serata e il Comune di Trento, condividendo il punto di vista comune sulla pericolosità del diffondersi, anche nella nostra regione, del fenomeno del turismo sessuale ed esprimendo la volontà di impegnarsi, oggi e in futuro, in attività che lo possano contrastare.

 

Si è infine rilevata di particolare interesse la collaborazione fra la rete di associazioni e istituzioni che hanno contribuito alla realizzazione di questo incontro.

Riteniamo quindi importante continuare a collaborare al fine di sostenere azioni preventive sul piano culturale, promuovendo una cultura di maggior rispetto dell'altro, possibile attraverso una conoscenza più approfondita e meno legata a stereotipi razzisti dei popoli colpiti da questo fenomeno.

Considerando il progressivo abbassarsi dell'età dei turisti sessuali è fondamentale, sul piano della prevenzione, anche l'educazione degli adolescenti all'affettività e alla sessualità, in modo da renderli capaci, una volta adulti, di rapporti di genere equilibrati.

Considerando l'ampia partecipazione da parte della cittadinanza, i numerosi interventi del pubblico dai quali è emersa l'estensione del fenomeno, solitamente sottostimato e scarsamente percepito, le richieste di informazione e sostegno alla campagna ricevute in seguito, possiamo concludere che gli obiettivi prefissati siano stati raggiunti.

Scurelle, 15 dicembre 2008

 

Allegati: Documenti presentati alla conferenza stampa tenutasi giovedì 24 aprile 2008

 

IL COORDINAMENTO TRENTINO CONTRO IL TURISMO SESSUALE MINORILE.

Da qualche anno su iniziativa dell'Associazione Tremembè onlus, è stata lanciata anche in Trentino la Campagna Italiana contro il Turismo Sessuale con Minori.

La prima iniziativa pubblica è avvenuta a Trento durante la fiera “Fa' la cosa giusta”, nel novembre 2005, alla quale ha partecipato una delegazione di politici brasiliani dello stato del Cearà, dove il fenomeno del turismo sessuale è particolarmente diffuso.

Sono seguite poi anche nelle valli delle serate pubbliche di sensibilizzazione sul tema, una delle quali a Scurelle Valsugana, organizzata dall'Associazione Culturale “La Brentana”.

Dalla serata di Scurelle, che ha visto una numerosa e sentita partecipazione, è nata l'esigenza di costituire un coordinamento stabile a sostegno della campagna, che si occupi soprattutto di svolgere attività di sensibilizzazione sul tema, affinché si rompa il muro di omertà che circonda questo triste fenomeno, visto che l'Italia è ai primi posti fra i paesi europei da cui partono i turisti del sesso con minori.

Il Coordinamento Trentino contro il Turismo Sessuale Minorile è nato con l'intento di creare una rete di collaborazione con associazioni, enti e istituzioni ma anche semplici cittadini sensibili a questo tema, sia a livello provinciale che nazionale, poiché parte dalla convinzione che il problema è molto complesso e va quindi affrontato a tutto tondo.

Per questo motivo partecipiamo a incontri e convegni organizzati da associazioni presenti anche in altre regioni italiane che si occupano di questa realtà.

In Trentino il coordinamento ha finora collaborato con l' Associazione Tremembè onlus, il Coordinamento Donne di Trento, la Rete Radiè Resch locale, il C.E.D.I.P. ( Centro di Documentazione e Informazione per la Pace) di Borgo Valsugana, l'Associazione Trasporto Infermi di Castello Tesino, il Gruppo Pionieri Lavis della Croce Rossa Italiana e con giornalisti, docenti e studentesse dell'Università di Trento.

Insieme sono state organizzate iniziative quali incontri pubblici, allestimento di mostre fotografiche, partecipazione con stand informativi a manifestazioni culturali e musicali.

Nel giugno 2007 sono stati invitati a Trento per una serata di sensibilizzazione Rosarina Sampaio da Silva, ex-prostituta e ora presidente di un'associazione che tutela le prostitute nello stato brasiliano del Cearà, e il suo collaboratore Caios Anderson Feitosa Larcos, che cura i progetti di recupero delle prostitute minorenni.

Il nostro impegno si concentra in particolare su due fronti.

Da una parte, denunciare il fenomeno in tutta la sua gravità affinché venga seriamente preso in considerazione dagli enti preposti a ciò e venga applicata la legge n. 269 del 3 agosto 1998, che prevede sanzioni molto severe per i reati di sfruttamento della prostituzione minorile, di pornografia e turismo sessuale minorile anche se commessi all'estero; questo aiuterebbe a sfatare la convinzione di rimanere impuniti. diffusa tra i turisti del sesso con minori.

Dall'altra, agire sul piano culturale con azioni preventive , promuovendo una cultura di maggior rispetto dell'altro, possibile attraverso una conoscenza più approfondita e meno legata a stereotipi razzisti dei popoli colpiti da questo fenomeno. Il viaggiare favorisce sicuramente la conoscenza purché il turista/ viaggiatore sia un turista responsabile.

Considerando il progressivo abbassarsi dell'età dei turisti sessuali è importante, sul piano della prevenzione, anche l'educazione degli adolescenti all'affettività e alla sessualità, in modo da renderli capaci, una volta adulti, di rapporti di genere equilibrati.

La rete di associazioni che hanno organizzato l'incontro di martedì 29 aprile e le istituzioni che hanno dato il loro patrocinio rispecchiano il tentativo di affrontare il fenomeno nella sua complessità : l'Associazione Tremembè onlus , da molti anni si occupa di promuovere un turismo responsabile, il Coordinamento Donne di Trento e la Commissione Pari Opportunità, sono impegnate nel campo della difesa dei diritti, della libertà e della dignità delle donne.

Trento, 24 aprile 2008

Neva Fabris e Alba Piacini.

 

E' NECESSARIO AFFRONTARE IL FENOMENO NELLA SUA COMPLESSITA'

Il contributo della Commissione Provinciale per le pari opportunità della Provincia di Trento

 

Nonostante la difficoltà di acquisire dati certi per una definizione quantitativa e qualitativa precisa possiamo affermare che il turismo sessuale è un fenomeno ormai all'attenzione dei governi europei e della società civile.

Alla conferenza europea sullo sfruttamento sessuale dei bambini organizzata dall'Unicef e dal Consiglio d'Europa nel 1996 sono emersi dati allarmanti. Dati che si basano sui casi arrivati all'attenzione della polizia e delle strutture sanitarie.

 

Un fenomeno che non si limita a fatti isolati di individui che rompono la realtà quotidiana sperimentando forme di consumo e passatempi inusuali ma che si struttura in un vero mercato controllato almeno in gran parte dalle criminalità locali organizzate.

 

E' ormai noto che moltissimi turisti provenienti dai paesi sviluppati si recano nelle aree del mondo economicamente più depresse per incontrare minori che si prostituiscono per poche soldi.

 

Secondo le stime del ECPAT End Child Prostitution and Trafficking i bambini prostituiti sono 10.000 in Bangladesh, 200.000 in Cina, 60.000 nelle Filippine e 200.000 in Tahilandia per nominare solo qualche paese.

E la fonte che alimenta e incentiva questo mercato è legata alla forte richiesta dei pedofili dei nostri paesi.

Non è sufficiente estraniarsi psicologicamente dalle zone critiche allontanando i colpevoli attivisti dalle pertinenze della nostra vita e tanto meno iniziare una battuta di caccia agli orchi del turismo.

Gli orchi purtroppo sono in casa nostra spesso cittadini responsabili che si permettono di mandare in vacanza la loro responsabilità per il bene comune.

Riteniamo che difficilmente si potrà affrontare un fenomeno così complesso se non si cerca di comprenderlo in tutta la sua complessità.

E' necessario un approccio analitico molto serio che ne prenda in considerazione i vari aspetti, quello individuale e sociale, quello economico politico etico e culturale.

Solo così potrà apparirci in tutta la sua realtà e farci comprendere perché non esistono giustificazioni possibili.

Si tratta di un fenomeno che nasce e si alimenta sulla disparità coniugata in tutte le sue possibilità e la cui responsabilità ricade prima di tutto su coloro che attivamente alimentano questo mercato ma su tutti noi che assistiamo indirettamente ai simpatici racconti vacanzieri, ai pregiudizi culturali, all'indifferenza verso i fatti lontani dalla nostra quotidianità:

-la disparità di età, cognitiva, economica e fisica tra turisti e minori sfruttati che annulla qualsiasi possibilità di auto definizione e di scelta;

-la disparità economica tra paesi che sta alla base del mercato del turismo sessuale che sta trasformando i bambini e le bambine merce di un ricco mercato internazionale;

-la disparità culturale che alimenta pregiudizi neocolonialistici secondo i quali ciò che in casa nostra può essere condannato come aberrante è moralmente accettabile se riguarda minori di altre realtà culturali.

Tutte queste disparità rendono il turismo sessuale un problema di vasta portata che potrà essere arginato solo se comprendiamo che non si possono valicare quei limiti che rendono la dignità umana un valore universale che deve essere difesa con forza attraverso la collocazione di quei confini culturali, legali ed etici che nessun motivo può rimuovere.

E' necessario altresì l'impegno e la mobilitazione di tutte le forze sociali.

 

Trento, 24 aprile 2008

Isa Cubello - Vice presedente della Commissione provinciale per le pari opportunità

 

I NUOVI SCHIAVI DEL SESSO:IL TURISMO SESSUALE CON I MINORI

 

Come Coordinamento donne di Trento da sempre abbiamo denunciato, informato, preso contatto con le istituzioni per far fronte, anche attraverso la costituzione del Centro antiviolenza gestito da noi, al drammatico fenomeno della violenza domestica, con l'indicazione di una possibile via di uscita dalla stessa. La proposta di partecipare a questo convegno da parte di Neva Fabris e Alba Piacini del Coordinamento trentino contro il turismo sessuale minorile, in collaborazione con la Provincia Autonoma di Trento, il Comune di Trento, la Regione Trentino- Alto Adige, la CPPO, l'Associazione Tremembè e il Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani, ci ha viste impegnate e convinte della necessità di questa iniziativa per capire meglio il fenomeno del turismo sessuale con i minori, conoscerlo, denunciarlo, al fine di debellare questo orrendo crimine che ogni giorno si perpetua, per lo più nell'indifferenza, contro le bambine e i bambini dei paesi più poveri.

Le parole della violenza debbono essere nominate al fine di far capire soprattutto con il dibattito e l'informazione che una cultura di sfruttamento a danno in particolare delle donne e delle bambine è un crimine contro l'umanità.

Lo sfruttamento sessuale dei minori attraverso anche il turismo sessuale, di cui stiamo parlando in questo importante convegno, la prostituzione coatta che vede la tratta di donne anche minorenni, la violenza sulle donne che viene indicata dal movimento delle donne con i termini femminicidio, violenza di genere, stalking, mutilazioni genitali femminili, stupri di guerra, sono tutte facce della stessa medaglia.

La sopraffazione del più forte sul più debole, la mercificazione e lo sfruttamento dell'altra/o l'annullamento di una persona che non è in grado di difendersi, sono frutto di una cultura patriarcale ancora molto presente.

Ognuna/o di noi può immaginare quali danni fisici e psicologici subiscono queste creature indifese, utilizzate per il proprio piacere, da uomini senza scrupoli, proprio nel momento in cui l'infanzia avrebbe necessità di adulti che aiutino a crescere e ad avere quelle possibilità di vita serena che spettano all'infanzia e all'adolescenza. Questi comportamenti creano devastazione. L'uso della persona minore, e l'abuso sessuale del suo corpo, deve trovare da parte di tutte/i una ferma condanna.

Non ci sono giustificazioni alla violenza maschile, serve sempre più nominarla e perseguirla con sanzioni esemplari .

Il cambiamento culturale è necessario e deve essere perseguito attraverso la conoscenza del fenomeno come si è fatto in questa e altre occasioni, informando. Ma l'impegno per debellare questo odioso crimine deve essere perseguito dai governi, sia dal nostro che da quelli degli altri paesi in cui questi minori vengono sfruttati, con sanzioni e con pene concrete nei confronti di chi commette il crimine e con aiuti economici al fine di sconfiggere la povertà e dare a queste bambine e bambini un futuro libero da ogni violenza.

 

Elena Belotti

Coordinamento Donne di Trento

24 aprile 2008